Non è sufficiente reclamare la pace a parole
Non è davvero una nobile impresa reclamare la pace a parole e distruggerla con i fatti. Si dice: andiamo d’accordo! E di fatto, poi, si esige la sottomissione dell’altro. La pace la voglio anch’io, e non solo la desidero, ma l’imploro! Ma intendo la pace di Cristo, la pace autentica, una pace senza residui di ostilità, una pace che non covi in sé la guerra; non la pace che soggioga gli avversari, ma quella che ci unisce in amicizia! Perché diamo il nome di pace alla tirannia? Perché non chiamiamo ogni cosa col proprio nome? C’è odio? Allora diciamo che c’è ostilità! Solo dove c’è carità, diciamo che c’è pace!
(Girolamo, Lettera 82,2)
Parole chiave: amicizia, avversari, carità, Cristo, fatti, guerra, odio, ostilità, pace, parole, sottomissione, tiranniaAttenzione: I commenti sono moderati, il tuo commento potrebbe non apparire immediatamente. Non scrivere più volte lo stesso commento, per favore.
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