Clemente Alessandrino (da Il Protrettico)

custodia del creato, Padri della Chiesa Scrivi un commento

L’inesauribile novità dell’amore di Dio si rivela nella creazione

Vedi quanto poté il nuovo canto! Esso ha fatto uomini dalle pietre e uomini dalle fiere. Quelli che erano altrimenti morti, perché non erano partecipi di quella che è veramente vita, solo ch’ebbero ascoltato il canto, rivissero. Questo canto anche ordinò armoniosamente l’universo, e accordò la dissonanza degli elementi in un ordine di consonanza, affinché l’intero cosmo si armonizzasse con esso: e lasciò andare libero il mare, ma gli impedì di invadere la terra, e rese ferma, al contrario, la terra, che prima era mobile, e la fissò come confine del mare. E calmò l’impeto del fuoco con l’aria, quasi che temperasse l’armonia dorica con la lidia; e mitigò il rigido freddo dell’aria con la mescolanza del fuoco, temperando armonicamente queste estreme note dell’universo. E questo canto incorrotto – sostegno del tutto e armonia dell’universo – che si estese dal centro alle estremità e dai vertici al centro, armonizzò questo tutto, non secondo la musica tracia, che è simile a quella di Iubal, ma secondo la paterna volontà di Dio, che David emulò. Il Verbo di Dio, nato da David ed esistente prima di lui, disprezzò la lira e la cetra, strumenti inanimati, e, avendo armonizzato collo Spirito Santo questo mondo, ed il piccolo mondo, cioè l’uomo, la sua anima come il suo corpo, suona a Dio per mezzo di questo strumento di molte voci, e canta con questo strumento che è l’uomo: ” Giacché tu sei per me cetra e flauto e tempio “: cetra, per l’armonia, flauto, per lo spirito, tempio, per il Verbo, affinché l’una risuoni, l’altro spiri, e l’altro comprenda il Signore. Appunto David, il re, il citarista, di cui poco fa abbiamo fatto menzione, esortava alla verità, distoglieva dagli idoli, e molto era lontano dal celebrare i demoni, i quali anzi erano scacciati da lui con la musica verace, con la quale egli col solo canto guarì Saul, quando questi era posseduto da essi. Il Signore fece l’uomo bello, spirante strumento, fatto a sua immagine: e certamente Egli stesso è uno strumento di Dio: strumento in tutto armonico, ben accordato e santo, sapienza che è sopra questo mondo, Verbo celeste. Che cosa vuole dunque questo strumento, il Verbo di Dio, il Signore, e il Nuovo Canto? Schiudere gli occhi dei ciechi e aprire le orecchie dei sordi e guidare verso il cammino della giustizia quelli che zoppicano o errano, mostrare Dio agli uomini dissennati, far cessare la corruzione, vincere la morte, riconciliare col Padre i figli disobbedienti. Lo strumento di Dio è filantropico: il Signore compassiona, castiga, esorta, ammonisce, salva, custodisce, e, per di più, come ricompensa della nostra istruzione, promette il regno dei cieli, questo solo guadagno traendo di noi, cioè la nostra salvezza. Il vizio infatti si nutre della rovina degli uomini, la verità, invece, come l’ape, senza guastare nessuna delle cose esistenti, non si allieta che della salvezza degli uomini. Tu hai dunque la promessa di Dio, hai la sua filantropia: partecipa della grazia. E il mio canto salutare non crederlo nuovo nello stesso senso in cui si dice nuovo un utensile o una casa: giacché esso era “prima della stella del mattino” e “nel principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo “. Ma antico l’errore, e cosa nuova la verità sembra essere. Sia dunque che l’antichità dei Frigi sia dimostrata da mitiche capre, o, al contrario, che quella degli Arcadi sia dimostrata dai poeti che li dichiarano anteriori alla luna, o ancora, che quella degli Egiziani sia dimostrata da coloro che sognano che la terra di costoro sia stata la prima a produrre dei ed uomini: ma nessuno di costoro è anteriore a questo mondo, noi, invece, siamo anteriori alla fondazione del cosmo, in quanto a che, per il fatto di essere destinati ad essere in Lui, siamo stati generati anteriormente da Dio, noi, le creature razionali del Verbo di Dio, per il quale esistiamo dal principio, perché il “Verbo era nel principio”. Ma in quanto il Verbo era dall’origine, era ed è principio divino di ogni cosa, ma in quanto ora prese il nome – anticamente santificato, e degno della potenza: Cristo – il Verbo è stato da me chiamato Nuovo Canto.

(tratto da “Il Protrettico”)

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