Giovanni Crisostomo (da Omelia XIX)

giustizia, Padri della Chiesa Scrivi un commento

Giustizia e avidità di ricchezze non possono coesistere

(…) Ma noi, ai quali è manifestato il regno, ai quali sono: prospettate le minacce dell’inferno, e soprattutto noi per i quali Dio ha compiuto tante e così memorabili azioni e si rallegra e gioisce di queste cose, noi cadiamo nel torpore. Vi raccomando, non facciamo questo: ma distribuiamo, diamo ai poveri come è giusto. Dio misura il poco e il molto non in base alla quantità del dono, ma sulle possibilità di chi offre (…).
Distribuisci il tuo denaro per raccogliere la giustizia. Non sopporta infatti la giustizia di coesistere col denaro: attraverso di esso ma non con esso ci viene incontro. Non può darsi infatti che coabitino insieme avidità di possedere e giustizia. Hanno dimore separate. Non cercare di congiungere cose che in nessun modo possono esserlo: respingi l’amore al denaro come un tiranno, se vuoi accogliere la regina. È infatti come una regina la giustizia che riconduce a libertà gli uomini schiavi.

(tratto da Omelie XIX, coll. 531-535)

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